Salvatore Freni Libero professionista, fondatore e presidente dell’Associazione “Centro Studi Inconscio & Civiltà” e docente nelle scuole di psicoterapia COIRAG di Milano e SPP di Torino.
Elena Camerone Psichiatra e psicoterapeuta.
Quale contributo può dare la psicoanalisi laddove si richieda un cambiamento di portata antropologica? È la domanda che si pone Salvatore Freni, psichiatra e psicoanalista, nell’analizzare le forme mentali pervasive della società contemporanea: le dipendenze giovanili come alcool, droghe, psicofarmaci, new media, e le nuove patologie, quali il Sé normopatico e il Sé trasmissivo.
L’epistemologia della complessità ci insegna quanto sia difficile cambiare un sistema essendone parte. Anche psicologi, psichiatri psicoanalisti ne fanno parte, soggetti al paradigma economicotecnologico e alla riduzione dell’organico al meccanico. Noi abbiamo divinizzato Freud ma abbiamo disatteso la portata rivoluzionaria delle sue scoperte. Dopo 120 anni di psicoanalisi, di filosofia, di psicologia fenomenologica, disponiamo di una tale quantità e qualità di conoscenze teoriche e di esperienze pratiche da poter sostenere che la dottrina psicoanalitica abbia molto da dire su come stia andando il pianeta.
Se finora è stato necessario proteggere la separatezza all’interno del setting, ora bisogna che gli psicoanalisti escano dagli studi per imparare.
Possono gli psicoanalisti realizzare questa rivoluzione? Si tratta di andare verso la costituzione di un organismo internazionale, una “antropopsicoanalisi politica” come voce critica, abituata com’è a saper mantenere una posizione equidistante, allenata alla “capacità negativa”, per
promuovere una missione di trasparenza, verità, consapevolezza nei governi della cosa pubblica, affinché l’agire antropico abbia come fine primario il bene comune degli umani e del pianeta che ci ospita.
L’auspicio, citando Albert Camus e Il futuro della civiltà europea, è per il ruolo dell’Europa, luogo della diversità delle opinioni, delle contrapposizioni, dei valori contrastanti, affinché possa dare il contributo più importante a quel pluralismo che è sempre stato il fondamento della
nozione di libertà europea. Oggi è in pericolo e bisogna cercare di preservarlo. Di fronte a fermenti nazionalisti, sovranismi, populismi, l’Europa rischia di avviarsi verso una decadenza insanabile. In tal senso ha un ruolo il capitalismo selvaggio che si appresta a depredare altri mondi con l’aiuto di tecnologie inquietanti. Ed è già pronta la perturbante I.A. (intelligenza artificiale) che alcuni esperti temono possa giungere ad espropriarci del nostro Io.
Formae mentis pervasive nella società contemporanea – Salvarore Freni
Medico chirurgo (psichiatra, psicoterapeuta, neurologo, neuropsichiatra infantile, medico di comunità)
Psicologo, Psicoterapeuta
Educatore professionale
Infermiere
Tecnico della riabilitazione psichiatrica
Terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva
Terapista occupazionale