Foundation Mentoring Contact us

PROJECT COMING OF AGE

u003cp style=u0022text-align: center;u0022u003eu003cstrongu003ernIl mentoring come nuovo modello di inclusione per giovani migrantiu003c/strongu003eu003c/pu003ernNel 2022 è partito il progetto “u003cstrongu003eComing of Age. Il mentoring come nuovo modello di inclusione community based per giovani migrantiu003c/strongu003e” con l’obiettivo di promuovere la conoscenza del mentoring come strumento per sostenere l’inclusione sociale di giovani migranti arrivati in Italia da minorenni, senza adulti di riferimento.rnIn partnership con Refugees Welcome Italia, l’iniziativa si è concretizzata nella pubblicazione di un position paper sul tema, per promuovere la condivisione di esperienze e buone prassi nazionali ed europee, acquisire maggiore conoscenza dei bisogni e delle esigenze di giovani migranti e neomaggiorenni e dei meccanismi di coinvolgimento della società civile. Il risultato è un documento che, unendo rigore scientifico ed elementi qualitativi-narrativi, parla a diverse tipologie di target: enti del Terzo Settore, practitioners e studiosi, assistenti sociali e funzionari dei Servizi.

u003cimg class=u0022wp-image-1012 alignleftu0022 src=u0022https://www.fondazionehapax.org/h4pF236/uploads/2023/04/Mentoring-2-300×300.pngu0022 alt=u0022u0022 width=u0022179u0022 height=u0022179u0022 /u003eIl percorso di ricerca che ha portato alla redazione del position paper è stato sostenuto e validato da un u003cstrongu003ecomitato scientificou003c/strongu003e costituito da profili provenienti dal mondo accademico, dal terzo settore e dalle Istituzioni: u003cstrongu003eStefaniau003c/strongu003e u003cstrongu003eCongiau003c/strongu003e, dirigente presso la D.G. Immigrazione e Politiche di Integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali; u003cstrongu003eFrancescau003c/strongu003e u003cstrongu003eCampomoriu003c/strongu003e, docente presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia; u003cstrongu003eJoelle Lonu003c/strongu003eg, docente presso l’Università degli Studi di Torino; u003cstrongu003eIvanu003c/strongu003e u003cstrongu003eMeiu003c/strongu003e, responsabile per i programmi di Protezione dell’infanzia in Italia dell’Ufficio UNICEF per Europa e Asia Centrale; u003cstrongu003eVivianau003c/strongu003e u003cstrongu003eValastrou003c/strongu003e, project manager di Never Alone; u003cstrongu003eLivianau003c/strongu003e u003cstrongu003eMarelliu003c/strongu003e, membro dell’Esecutivo nazionale CNCA con delega per Infanzia, adolescenza, giovani, famiglie; u003cstrongu003eRaffaellau003c/strongu003e u003cstrongu003eMilanou003c/strongu003e, direttrice dei programmi Italia-Europa di Save the Children; u003cstrongu003eRodolfo Mesaroliu003c/strongu003e, direttore scientifico di Civico Zero ONLUS; u003cstrongu003eMariou003c/strongu003e u003cstrongu003eMattiodau003c/strongu003e, membro del Direttivo di Fondazione Hapax.rnrnAltro obiettivo del progetto è creare una rete nazionale ed europea per il sostegno all’inclusione dei neomaggiorenni arrivati soli in Italia. L’attività di ricerca è accompagnata da momenti di confronto e disseminazione con stakeholder chiave, pubblici e privati, nazionali ed europei, che possano dare vita a una comunità di pratiche sul tema.rnrnIl progetto prende le mosse dalla consapevolezza che la transizione all’età adulta rappresenti per i minori stranieri non accompagnati e i neomaggiorenni un’autentica sfida nella sfida. Come evidenziato da diverse ricerche, alle tradizionali criticità e fatiche della crescita si aggiunge un’ulteriore doppia transizione: quella culturale legata all’acquisizione e all’interpretazione di codici profondamente diversi dalla cultura d’origine e quella legata al superamento dei traumi che queste persone hanno vissuto. Difficoltà che non spariscono con la maggiore età, ma che, paradossalmente, rischiano di acuirsi con il decadere delle garanzie e delle tutele riservate dalla nostra Legislazione per i minori, nonché con la fuoriuscita dal sistema di accoglienza.

u003cimg class=u0022wp-image-1014 alignrightu0022 src=u0022https://www.fondazionehapax.org/h4pF236/uploads/2023/04/mentoring-3-300×300.pngu0022 alt=u0022u0022 width=u0022180u0022 height=u0022180u0022 /u003eIn quest’ottica, in continuità con lo spirito della Legge Zampa e con l’introduzione della figura del tutore volontario, sono emerse negli ultimi anni iniziative che puntano a coinvolgere i cittadini attivi (tutori sociali, mentori, tutor per l’inclusione, buddies, ecc.) nel supporto ai giovani migranti. «Si tratta di una serie di interventi, basati su un approccio community based, per molti versi ancora poco codificati, ma che hanno attirato l’attenzione di studiosi, organizzazioni e Istituzioni per la loro capacità di rinnovare i processi di inclusione, che non possono prescindere dal coinvolgimento della società civile» afferma u003cstrongu003eFabiana Musiccou003c/strongu003e, direttrice di Refugees Welcome Italia.rnrn«Attualmente in Italia forme differenti di mentoring sono già ampiamente praticate e valorizzate, ma si avverte la mancanza di una letteratura di riferimento che dia un orizzonte di senso condiviso e ne supporti lo sviluppo e la diffusione. Questo progetto ha lo scopo di dare avvio a una sistematizzazione del mentoring, alimentando altresì il dialogo nella comunità di pratiche» conclude u003cstrongu003eGiulia Savareseu003c/strongu003e, direttrice del Programma Mentoring della Fondazione Hapax.rnrnIl progetto si è concluso con la presentazione dei risultati il u003cstrongu003e25 maggio 2023u003c/strongu003e. L’iniziativa è stata occasione per animare il dialogo nella comunità degli stakeholders e ampliare il network degli attori nel campo dell’inclusione per giovani con background migratorio.