Marco Belpoliti Saggista, scrittore, docente universitario, direttore della rivista e casa editrice www.doppiozero.com
Nicole Janigro Psicologa psicoterapeuta, giornalista e scrittrice
Maddalena Mazzocut-Mis Professore ordinario di “Estetica” ed “Estetica della Musica e dello Spettacolo” presso l’Università degli Studi di Milano
Antonio Prete Critico letterario, poeta, scrittore, traduttore e accademico
Mauro Portello Docente di scuole superiori e collaboratore della rivista www.doppiozero.com
Anna Stefi Psicologa, docente di scuole superiori, vicedirettrice della rivista www.doppiozero.com e redattrice della collana Riga
Elena Camerone Psichiatra e psicoterapeuta
Il corso “Emozioni e sentimenti” è costituito da sei videolezioni, ciascuna delle quali è dedicata a un’emozione o sentimento: nostalgia, invidia, compassione, disgusto, felicità e resilienza.
Il corso ripercorre la genesi etimologica dei vocaboli associati alla sfera del sentire per indagare le radici profonde della loro origine semantica, seguendone l’evoluzione nel tempo e contestualizzando i fattori che hanno contribuito a risemantizzare quel termine e a importarlo all’interno di lessici specifici.
Tale percorso serve a spogliare le singole parole della veste generalista legata al linguaggio comune per restituirle al discente contestualizzate, problematizzate e arricchite di nuove possibilità: la storia del linguaggio è anche storia di concetti, che permette di esplorare nuove possibilità anche per le discipline scientifiche.
Tenute da studiosi dell’area umanistica, le lezioni si avvalgono di fonti letterarie, filosofiche e artistiche per esplorare le possibilità dell’immaginazione come strumento capace di scardinare la semplificazione e, talvolta, la banalizzazione che questi termini hanno subito.
L’obiettivo del corso è discoprire la portata semantica e storica delle parole associate ai sentimenti: il nodo chiave è il tema del sentire e, per questo motivo, l’innesto delle discipline umanistiche rappresenta sia un aggancio alla contemporaneità sia la ricerca di nuovi possibili strumenti di analisi.
Nelle parole di Marco Belpoliti: “Si diffonde in psicologia e psichiatria l’uso del testo letterario perché all’interno di esso, in modo spesso inconsapevole, sono presenti figure o atteggiamenti psicologici molto molto utili per la stessa psichiatria e psicologia”.